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Giorgio Fracalossi è il nuovo presidente della Federazione, eletto con il 60,2% dei voti: 464 contro 304. Un risultato che ci chiama a nuove responsabilità
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- Categoria: Trentino
- Pubblicato Venerdì, 12 Giugno 2015 16:40
- Scritto da Giudicarie.com
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Nella sua relazione da presidente, ha affrontato tutti i temi di attualità: "sì al cambiamento e all'innovazione, lo impone la crisi". La cooperazione è sana e il sistema è in crescita. Negli ultimi dieci anni solo tre cooperative hanno chiuso per dissesto, contro 647 fallimenti di altre imprese.
Il valore del lavoro è da salvaguardare, così come l'unità del movimento. La vigilanza della Federazione funziona bene e va rafforzata. Il rapporto con la politica: sì ad un percorso comune su obiettivi condivisi, nel rispetto dei ruoli. E sulla presidenza di Fedcoop conferma: non sarò da solo, ci sarà una squadra.
Gios: è cambiato il contesto, veniamo dalla crescita quantitativa, ora dobbiamo impegnarci a crescere in qualità. Recuperare coerenza nei comportamenti e sobrietà.
Giorgio Fracalossi è il nuovo presidente della Federazione Trentina della Cooperazione. È stato eletto stamani dall'assemblea cui hanno partecipato 398 cooperative, direttamente o con delega. 464 voti a Fracalossi, 304 a Geremia Gios, 3 bianche su un totale di 771 voti.
Succede a Diego Schelfi, che per dodici anni ha guidato l'ente di via Segantini. "12 anni di cui 8 trascorsi in piena crisi" ha ricordato lo stesso Fracalossi nel ringraziare il predecessore. Il quale, nel saluto di commiato all'assemblea, ha ammesso che "uno degli sforzi più consistenti è stato quello di far comprendere prima di tutto a noi e poi fuori di noi, la nostra utilità per il Trentino e le idee per il suo futuro".
Nella assemblea elettiva del mattino, Fracalossi aveva spiegato i motivi della sua candidatura e della necessità di "non girarsi dall'altra parte". Una scelta di responsabilità in un momento delicato per l'economia, con una importante riforma del credito cooperativo in corso.
L'altro candidato alla presidenza Geremia Gios aveva ribadito nel suo intervento la funzione di sindacato della Federazione, che va interpretata come capacità di richiedere regole adeguate ai principi cooperativi. Lo stesso mercato si basa sulle regole, che possono favorire o svavorire determinati soggetti. È anche compito della Federazione tutelare in tal senso i propri soci.
"Veniamo da una continua crescita quantitativa – ha proseguito Gios – ora dobbiamo impegnarci a crescere in qualità, perché è cambiato il contesto". "è necessario recuperare coerenza nei comportamenti e sobrietà. Avere la solidità degli abeti e la flessibilità dei bambù".
"La cooperazione trentina è un sistema di imprese sano, cresciuto a due cifre negli ultimi 12 anni sia per fatturato (+76%) sia per i soci (+70%) e il patrimonio (+123%)", ha affermato Fracalossi. Il quale ha ricordato, tra l'altro, che "negli ultimi dieci anni sono state dichiarate 3 liquidazioni coatte su cinquecento cooperative, a fronte di 647 fallimenti di altre imprese".
Tuttavia egli non ha taciuto le difficoltà di talune cooperative o interi settori. "Questa crisi ci obbliga a cambiare paradigma. Dobbiamo abituarci al cambiamento".
Sulla Federazione, il presidente ha chiarito che "continuerà ad avere un ruolo di guida e coordinamento, oltre che consulenza strategica e servizi di eccellenza. La vigilanza sulle cooperative ha dimostrato di funzionare e andrà ulteriormente arricchita di nuove funzionalità, come l'attribuzione di un "rating sociale" per l'impatto sociale e il rispetto dei principi cooperativi.
Fracalossi ha espresso l'esigenza di avvicinare la politica alla cooperazione, per affrontare insieme, ognuno nel proprio ruolo, temi di interesse per la comunità, dalle regole per gli appalti alla vivibilità delle periferie.