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New radio, dal campanile di paese ai nativi digitali
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- Categoria: Brevi dal Trentino
- Pubblicato Domenica, 25 Novembre 2012 09:14
- Scritto da c.s.
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Una radio flessibile, in grado di adattarsi ai mutamenti della nostra società. Questo il tema al centro del dibattito odierno "New radio: nuovi media, nuove sperimentazioni, nuovi mezzi, nuova radio?" tenutosi presso la sala Coni di Piazza di Fiera, moderato dal giornalista Alessandro Longo e organizzato da Trentino Network, la Fondazione La provincia di Trento, infatti, grazie al rilascio dei diritti d'uso delle frequenze digitali agli operatori radiofonici che operano in Trentino da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, si presta a essere la terra delle opportunità per l'evoluzione della radio, la terra dove è stato impiantato il "seme del digitale" e quindi da dove potrà germogliare un'Italia 2.0.
"In Italia la radio nasce con il campanile – afferma Luca de Biase, presidente della Fondazione. Attualmente, però, come si stanno attrezzando le radio? "Noi – risponde Eugenio La Teana, responsabile ricerca e sviluppo per RTL 102.5 Hit Radio - ci stiamo adattando a tutti i nuovi mezzi di comunicazione. Se l'utente apprezza i nostri contenuti, allora li rendiamo fruibili su tutti i supporti tecnologici che può avere a disposizione (radio digitale, web, tv, i-phone)".
La radio, infatti, ogni giorno raccoglie 34 milioni di ascoltatori, ed è importante che si evolva assieme alla società. In una realtà sempre più digitalizzata, dunque, anche l'invenzione di Guglielmo Marconi deve mutare. Ma come si arriva alla radio digitale in Italia? "Al momento le frequenze si stanno assegnando ed entro il 2013 questo processo sarà terminato - assicura l'ingegnere Maria Missiroli della Fondazione Ugo Bordoni - si tratta da un punto di vista tecnico di condividere una banda. Le emittenti, però, devono raggrupparsi in consorzi per poter richiedere le frequenze e questo va nella linea di razionalizzare i canali". Ci sono, però, delle radio che si trovano ad affrontare delle limitazioni, come Sanbaradio, una web radio che, come spiega Michele Tesolin fondatore di Sanbaradio e membro del direttivo di Raduni (Operatori Radiofonici Universitari) "subisce una forma di digital divide, dato che a livello legislativo le web radio non sono considerate come le emittenti radiofoniche che trasmettono in FM e quindi non hanno la possibilità di avere assegnate delle frequenze. Sul lato dei contenuti Sanbaradio sta sperimentando nuovi modi di fare radio. Per esempio abbiamo creato delle trasmissioni che hanno unito tutte le possibilità di creazione multimediale: video, audio e social".