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La Medea del Bertolt Brecht strega il Castello del BuonConsiglio. In scena il testo di Andrea Pocina edito da Il Sextante di Mariapia Ciaghi
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- Categoria: Trentino
- Pubblicato Domenica, 01 Novembre 2015 22:53
- Scritto da Giudicarie.com
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Si è trattato di un evento vero e proprio, perché tale merita di essere chiamato lo spettacolo della Medea rappresentato nel tardo pomeriggio di venerdì 30 ottobre al Castello del Buonconsiglio dal Teatro Bertolt Brecht di Formia. Vi hanno assistito un buon numero di fortunati spettatori, uomini e donne di cultura, amanti di un mondo, quello classico, sempre più attuale, capace com'è in tempi difficili, di crisi, di individuare e indicare quali siano i valori e i princìpi cui l'uomo e la società devono aggrapparsi per uscirne più forti e più sicuri.
La Medea, la maga capace, secondo la tradizione, di vendette tremende e perfino dell'assassinio dei figli, ormai vecchia, lontana dalla patria e da Corinto, racconta il suo dramma a un gruppo di comari mentre risciacqua i panni con loro a un lavatoio pubblico di Camarinas in Galizia. Una storia la sua, quella vera, "quella che nessuno ha mai scritto" dove difende i suoi diritti, quelli di tutte le donne, completamente diversa da quella narrata dagli uomini, da Euripide, Seneca, Racine... e da loro deformata in chiave maschilista.
L'autore del testo, Andrea Pocina, ordinario di letteratura greca e latina all'Università di Granada, intervenuto alla recita, ha voluto sottolineare proprio questo aspetto, col quale ha calato la vicenda dal mito nella realtà degli uomini, dissacrandolo, provocando e facendo pensare. "Chi è Medea? Un'anima perversa, snaturata, capace di ogni azione più riprovevole, oppure una donna ammirevole, una madre esemplare?" Lo spettacolo è stato portato a Trento da Mariapia Ciaghi, editrice de "Il Sextante", (ha pubblicato il testo italiano in una sua collana), in collaborazione con l'associazione Aurora e U.C.T. , ed è stato introdotto da un apprezzato intervento di Caterina Dominici, recuperata alla sua vocazione originaria, di persona di scuola e saggista. Molto brava ed applauditissima l'interprete del monologo, così come l'accompagnamento musicale di Dilva Foddai, le coreografie di Elizabeth Stacey e la regia di Maurizio Starnati. Va riconosciuto che la rivisitazione di questo dramma ci ha dato qualcosa di nuovo e di originale, uno spettacolo che ci ha arricchito e che meriterebbe di venir riproposto, magari in ambienti più spaziosi.