Giudicarie.com

il quotidiano delle Giudicarie

Lun03312025

Last update12:45:14 AM

Font Size

Profile

Menu Style

Cpanel

"La musica sei tu" di Kimbo Ina Vellocet

LA MUSICA SEI TU k 

... Vedi come la musica ha "miliardi di facce"...
La musica è il luogo della scoperta, uno spazio da concepire non come una storia,
o una danza, o altro, ma IL LUOGO DOVE RECARSI: se vuoi andare in quel luogo
devi semplicemente ascoltare.
Respira, stai fermo, muoviti, socchiudi gli occhi, ricrea la tua vita dentro il ritmo della musica
e Lei diventerà la tua medicina. Come fosse una luce che ti attraversa e che guarisce malesseri,
disarmonie e tristezze.
Quando ascolti la musica non ti viene trasmessa solo la musica, ma un'intera esistenza.
Niente è solo musica. Dentro le sue onde vivono immagini, persone, mondi ...
Universi vicini e universi abissalmente lontani.
Una vibrazione invisibile che riesce a superare il tempo e il luogo.
Per me la musica è proprio l'arte per eccellenza.

                               (Kimbo Ina Vellocet)

Cover Art - Gli involucri d'arte della musica. Ligabue, "Arrivederci Mostro" - 2010 . Da "La musica sei tu" di Kimbo Ina Vellocet

ligabue arrivederci mostro"Arrivederci, mostro", si presenta con una illustrazione magica capace immediatamente di risvegliare le nostre memorie sotterranee. Il nostro sguardo si trova a dover fare i conti con una impraticabilità, resa possibile solamente attraverso la fantasia. Dentro la vasta panoramica di sapore mediterraneo tutte le cose indugiano in una sorta di estasi metafisica e la natura pare smarrire la virtù del movimento per assumere invece la forma inerte di una lapide. Il cielo sembra attraversato da alcuni respiri ma il pelo dell'acqua non ne risente, inabissando dentro una soluzione salmastra invasa dalle alghe. Vera e propria stagnazione dove anche l'esistenza più ingombrante tuttavia, non soffre in questa porzione di spazio marino così angusto e carico di smeraldo malato. Sopra ecco quindi una pittura settecentesca, sotto invece un colore dal sapore medievale mentre seziona il mondo delle acque, dal cielo carico di virtù pittoresche. E intanto in ogni dove avviene la vita, sotto forma di azioni leggere e di silenzio. Al centro anche l'isola non patisce lo stato di instabilità oggettiva, rimanendo stranamente separata dalle eventuali contorsioni del "mostro" subacqueo. Nell'incanto della scena è sempre dietro l'angolo il senso di inadeguatezza fisica, il disturbo causato alla nostra percezione; e così tocca a noi osservatori cercare di non sconvolgere l'equilibrio, rimanendo fermi, assorti e guardinghi come sentinelle. L'opera che ritrae un sarago visto di profilo è ripresa da "Fishy Island" del giovane fotografo svedese Erik Johansson (1985) mentre a modificarne manieristicamente alcuni contenuti visivi è stato l'artista Paolo De Francesco.