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"La musica sei tu" di Kimbo Ina Vellocet

LA MUSICA SEI TU k 

... Vedi come la musica ha "miliardi di facce"...
La musica è il luogo della scoperta, uno spazio da concepire non come una storia,
o una danza, o altro, ma IL LUOGO DOVE RECARSI: se vuoi andare in quel luogo
devi semplicemente ascoltare.
Respira, stai fermo, muoviti, socchiudi gli occhi, ricrea la tua vita dentro il ritmo della musica
e Lei diventerà la tua medicina. Come fosse una luce che ti attraversa e che guarisce malesseri,
disarmonie e tristezze.
Quando ascolti la musica non ti viene trasmessa solo la musica, ma un'intera esistenza.
Niente è solo musica. Dentro le sue onde vivono immagini, persone, mondi ...
Universi vicini e universi abissalmente lontani.
Una vibrazione invisibile che riesce a superare il tempo e il luogo.
Per me la musica è proprio l'arte per eccellenza.

                               (Kimbo Ina Vellocet)

Sigur Ros. "Agaetis Byriun" (1999). Una suite mistica che arriva dai ghiacci

SIGUR ROS. AGAETIS BYRIUNSolo qualche traccia per rendersi conto delle intensità e subito ritrovare materiali sensibili di provenienza prossima all'Antico.
I Sigur Ros, islandesi dalle sembianze azzurro cielo si espongono qui, con tutto il loro artifico "extraterreno", manifestando un'indole eterea difficilmente rintracciabile in altre band sul finire degli Anni '90.
Eppure sembra un richiamo alle singolarità di molto tempo prima: ascoltare questo disco oggi, corrisponde a ciò che si faceva in Anni '70 con "Hosianna Mantra" dei Popol Vuh, con "La Norma del Cielo" di Claudio Rocchi, per il quale la voce e la musica erano "Essenza" e luminosità delle particelle in movimento...
E' comunque qualcosa di nuovo, peraltro dove si incontrano i perimetri del Classico... Ecco i baccanali ottenuti con piene orchestrazioni d'archi alla Franco Battiato dove, inseguendo Wim Mertens, si inerpicano voci barocche in sospensione dentro auree di disincanto.

Tutto sembra porsi in anticipo per future epopee cavalleresche, per leggende abitate da eroi e guerrieri di ere primitive dove niente accade senza il volere degli dei.
Una rappresentazione onirica dove si attraversano paesaggi di fiaba incontrando flussi di energia oltre la natura del reale ed espressioni impegnative capaci di stimolare una partecipazione quasi spirituale.
Così, siamo catturati dentro il vortice di onde luminose mentre retrocedono verso l'infinito.

Una musica prossima al "Sacro", che procura nostalgia; il volo pindarico ed estenuante mentre si sta cercando una superiore soluzione alle questioni dell'umano, con le componenti riconoscibili, melodicamente adeguate e ordinate a riaffermare la loro origine celestiale. E tuttavia, proprio per queste proprietà, un album anche "benedettamente" sperimentale.